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Blog di 

Sabrina Del Favero

#walkingaround

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Da nord a sud alla scoperta delle città, della natura e degli abitanti del Perù

Oggi, 3 novembre 2019, inizia un viaggio che ci porta a realizzare un sogno nel cassetto. La squadra ormai è assettata e al completo, come succede per le grandi occasioni. Siamo in 9, genitori, zii, cugini e amici. Saranno due settimane piene di emozioni e scoperte, siamo pronti!

Giorno 1° - Italia/Lima

Abbiamo prenotato il volo con la compagnia Iberia da Venezia-Madrid e Madrid-Lima con qualche mese di anticipo, pagando andata/ritorno 798€.

Siamo in aeroporto alle 05.20, alle 07.15 parte il volo della durata di due ore per raggiungere Madrid. Una volta atterrati impieghiamo quasi 35 minuti per raggiungere il terminal 4 da dove partirà la nostra seconda tratta. Mangiamo veloce qualcosa in uno dei chioschetti, compriamo acqua per il viaggio e alle 12.30 iniziamo ad imbarcarci.

Sono 12 le ore di volo che servono per arrivare a Lima, le trascorro guardando film, dormendo e mangiando. Il personale di bordo non si vede quasi mai, vi consiglio di portare con voi molta acqua.

Atterrati, passiamo i controlli per i passaporti e ritiriamo i bagagli. All’uscita troviamo subito il driver con il cartello indicante il nostro nome, lo seguiamo e con un pullman ci porta al nostro albergo Allpa Hotel nel quartiere di Miraflores. Un 3 stelle molto delizioso, nel centro del quartiere, dove ci sono moltissimi negozi e ristoranti.

Mangiamo veloce una crêpes in un ristorante e andiamo a dormire. Sono praticamente 24 ore che siamo in piedi.

Giorno 2° - Lima/Paracas

Il jet-lag ha la meglio su di noi e alle 5 siamo già svegli. Così verso le 6 usciamo dall’hotel per fare una piccola passeggiata nel quartiere e andiamo nel vicino Parque 7 de Junio. Ci sono gatti ovunque, nei cortili delle chiese, in mezzo alle fioriere, sulle panchine. Torniamo poco dopo in hotel e facciamo colazione.

Ieri sera avevamo prenotato un taxi per questa mattina alle ore 8 per andare al centro di Lima. Paghiamo S70 per 9, ma leggenda narra che per un taxi di 4 persone il prezzo è di circa S20. Tutti ci raccomandano di contrattare sul prezzo.

Il nostro taxi ci lascia nella centrale Plaza San Martin, da qui parte la via principale per raggiungere Plaza de Armas. Lungo la strada ci fermiamo a vedere la Iglesia De La Merced (ingresso gratuito) e proseguiamo fino ad arrivare all’imponente piazza. Plaza de Armas, o meglio conosciuta anche come Plaza Mayor, è maestosa, grandissima, raggiante, piena di fiori e piante, circondata da palazzi di interesse storico e mantenuti nel tempo molto bene. Dopo aver scattato la foto di rito con la scultura che riporta il nome della città, proseguiamo per vedere la Catedral De Lima, che non visitiamo dall’interno, e il Palacio del Gobierno. In quest’ultimo alle 11.45 inizia il cambio della guardia, andateci, dicono sia molto interessante, purtroppo noi per motivi di tempistiche abbiamo dovuto allontanarci prima.

Visitiamo il Monasterio de San Francisco (5€ a testa l’ingresso) approfittando della visita guidata che parte ogni qual volta si forma un gruppetto di visitatori, per una durata totale di 45 minuti . Andiamo a vedere i luoghi nascosti della chiesa, la biblioteca e poi scendiamo nelle catacombe. Per chi soffre di claustrofobia assolutamente da evitare, lo spazio è strettissimo e ci sono resti di ossa umane ovunque. È rimasto tutto molto mistico e fedele alla storia.

Usciamo e sono già le 11.20, dobbiamo pranzare e raggiungere il taxi per il rientro in hotel. Mangiamo veloce un panino con la carne di pollo e ci presentiamo al meeting con il nostro autista in hotel. Ritiriamo i bagagli che abbiamo lasciato in deposito e saliamo sul pulmino in direzione Paracas. Attraversiamo la zona residenziale e poi continuiamo per il tratto desertico della Panamericana.

Impieghiamo circa 3 ore per raggiungere il nostro hotel Gran Palma, facciamo veloce una doccia e usciamo a cena. Decidiamo di optare per Juan Pablo, ristornate consigliato sulla Lonely Planet, ma all’interno non c’è quasi nessuno. Così entriamo in uno dei ristoranti lungo la costa, sicuramente più turistici e attrattivi, andiamo così da Muelle Viajo, prendiamo tutti piatti di pesce, ma la qualità non è dei migliori. Abbiamo sbagliato, ma sbagliando s’impara!

Giorno 3° - Islas Ballestas/Nazca

Abbiamo prenotato la barca per le Islas Ballestas alle 08.00 di mattina e così alle 07.40 ci dirigiamo verso il porto nei pressi del ristorante La Negra y El Blanco. Attenzione, informatevi bene da dove salpa la vostra barca perché ci sono due punti d’incontro diversi lungo la costa.

Saliamo assieme ad un’altra ventina di persone, vi consiglio di mettervi sul lato sinistro della barca, all’andata avrete un panorama migliore.

Ci impieghiamo circa 30 minuti per raggiungere le isole, ci fermiamo un quarto d’ora per vedere il famoso Candelabro, un geroglifico inciso sulle colline sabbiose ancora ricoperto dal mistero più assoluto, come le vicine linee di Nazca.

Mentre ci avviciniamo alle isole, sentiamo aumentare un cattivo odore dovuto agli escrementi di tutti gli abitanti marini del posto. Pinguini, pellicani, leoni marini e uccelli, sono ovunque. Un vero spettacolo della natura. Ci avviciniamo alla roccia con la barca per vedere il tutto da vicino, un’emozione vedere i pinguini tuffarsi nell’acqua o i leoni marini risalire con fatica sulla scogliera.

Dedichiamo circa un’oretta per circumnavigare l’isola, la guida con noi è molto brava e intrattiene il pubblico. Assolutamente da fare. Vi consiglio di vestirvi soprattutto per proteggervi dal vento: felpa, K-way, crema solare e un cappello per schivare eventuali sorprese che possono cadere dal cielo!

Torniamo in hotel, facciamo il check-out e partiamo alla volta di Nazca.

Dopo un’oretta circa di bus ci imbattiamo nel traffico di Ica e così decidiamo di fermarci a Haucachina per pranzo, un’oasi nel mezzo del deserto raggiungibile tranquillamente in auto, piena di negozi e ristoranti. Qui è ancora fuori stagione, ma l’atmosfera è davvero piacevole. Pranziamo da Curasi e assaggiamo vari tipi di pesce, non male.

Volevamo provare l’esperienza in dune buggy ma l’idea che non possiamo essere noi a guidare non ci piace, allora rifiutiamo.

Dopo due ore di stop, siamo di nuovo in viaggio per raggiungere la nostra meta della giornata. Il panorama dai finestrini è affascinante, stiamo percorrendo la Panamericana Sur. Non so se avete presente nei film o nei documentari, quelle strade lunghe, infinite, piene di sali e scendi, camion decorati in modo particolare, autobus, il deserto, le montagne... e poi vediamo loro, le linee di Nazca. Dal livello della strada è molto difficile riuscire a vederle, così chiediamo al nostro autista di fermarci al Mirador, un punto di osservazione posto proprio ai lati della strada, una 20 di km prima di Nazca. Paghiamo S4 a testa e ci fanno salire su un punto di osservazione (4 piani di scale) dove dall’alto vediamo alcune delle figure. Sicuramente interessante e di valore, le studiamo fin da quando siamo bambini ed è giusto osservarle, ma qui decidiamo che non vale la pena spendere 100$ per sorvolarle con l’aereo.

Arriviamo all’Hotel Oro Viejo, hotel molto semplice, con un carino giardino comune e al centro la piscina. Ci facciamo una doccia e andiamo da Rico Pollo, invogliati dalle bellissime recensioni e dalla folla di persone locali che si apprestano ad entrare. Ordiniamo tutti 1/4 di pollo a testa con patatine fritte (1/2 pollo è per due persone), è davvero gustoso, ora capiamo perché tutti ci dicevano di provare questa specialità peruviana. Molto saporito e morbido. Proviamo anche i dessert e in totale spendiamo 7€ a testa.

Purtroppo durante la notte sentiamo qualche movimento di pancia, abbiamo come l’impressione che l’insalata che ci è stata offerta prima della cena ci abbia fatto effetto, Immodium e via!

Giorno 4°- Nazca/Arequipa

Questa giornata è dedicata al viaggio, ci aspettano da programma circa 9 ore di strada. Alla fine le ore totali si dimostrano essere 12, la maggior parte delle quali su una strada tortuosa, piena di buche ma soprattutto pericolosa. Da una parte un burrone con l’oceano, dall’altra roccia frastagliata pronta a cadere, dune di sabbia e nessuna protezione presente. L’autista, un pochino spericolato, guidava velocemente e la strada rovinata ci faceva saltare ogni secondo, non facendoci rilassare o riposare. I paesi che attraversiamo sembrano deserti, per andare in bagno abbiamo dovuto chiedere ad un negozio di farci entrare, ed invece per pranzo ci siamo fermati ad un ristorante lungo la strada ma pochi di noi hanno toccato piatto.

Arriviamo ad Arequipa alle 20.30, raggiungiamo l’hotel Casona Plaza, proprio in centro città. Tutti stanchi e distrutti dal lungo viaggio, restiamo però ammagliati da questo posto. Decidiamo di uscire a cena per mangiare qualcosa lungo la via principale e rientriamo presto in hotel.

Giorno 5° - Arequipa

Ci svegliamo con tutta tranquillità e alle 08.30 iniziamo a visitare il centro di Arequipa.

Partiamo così dal Monasterio de Santa Catalina, a 5 minuti a piedi dal nostro hotel. Paghiamo 12€ a testa per l’ingresso dove è compreso anche il tour con la guida in italiano. È stato fondamentale il suo supporto, il Monastero è una città in una città, ci sono vie, piazze, chiese e fontane. Ci ha spiegato la vita delle suore, com’è cambiata durante gli anni e le varie invasioni subite. Davvero interessante. I colori, gli scorci e la bellezza del luogo, ci obbligano a continuare a fotografare.

All’uscita, approfittiamo del bar/ristorante di fronte per bere un succo, davvero buono, e grazie ad un buono che abbiamo ricevuto dalla nostra guida, riceviamo gratuitamente un gelato alla cannella, tipico dolce di Arequipa. Un consiglio: mettevi crema solare, siamo a 2.335m, fa caldo e il sole è fortissimo.

Raggiungiamo Plaza de Armas: ci lascia letteralmente tutti a bocca aperta. Una delle più belle piazze mai viste in vita mia, con questo colonnato attorno ai lati e poi la cattedrale, tutto unito dal colore bianco, ed al centro un giardino pieno di fiori, piante e panchine.

Chiediamo di visitare la chiesa ma ci dicono che fino alle ore 17.00 è aperta solamente per coloro che vogliono fare tour guidati. Ripasseremo più tardi.

Percorriamo a piedi tutta la via e a metà scendiamo di 4 quadre per andare a vedere il mercato. Ci immergiamo in questa vita, pochissimi i turisti presenti, ma molta gente locale che fa la spesa, fa due chiacchiere e mangia qualcosa di veloce.

Sono ormai le 12.30 e iniziamo ad avere fame, torniamo sulla via principale e la tentazione è più forte di noi, andiamo da PizzaHut per mangiare un pezzo di pizza.

Il caldo inizia ad essere molto forte e così decidiamo di andare in camera a riposare un pochino. Usciamo nuovamente alle 16, andiamo a bere un succo in uno dei bar al secondo piano dei palazzi attorno alla cattedrale. Aspettiamo l’ora del tramonto per visitare la Chiesa, convinti che ci fosse la possibilità di salire anche sul tetto per ammirare il panorama, ma per quello c’era un biglietto extra che decidiamo di non acquistare.

Camminiamo un po’ per le vie meno battute del centro della città e andiamo al ristorante Zingaro, vi conviene prenotare, è sempre pieno. Il locale è veramente carino, arredato bene, di buon gusto e la cucina a vista. Ordiamo carne e pesce, ma l’attesa è quasi di un’ora. Siamo stati però tutti molto soddisfatti dei nostri piatti, abbiamo mangiato davvero bene e il prezzo è stato onesto.

Giorno 6° - Arequipa/Puno

Partiamo alle 07.00 in direzione di Puno. Sono circa 6 le ore di viaggio ma la cosa che ci preoccupa dalla sera prima è l’altitudine. All’inizio rimaniamo sui 3.000m e poi curva dopo curva, rettilineo dopo rettilineo, arriviamo a quota 4.528m. Ci fermiamo lungo la strada in un bar per bere un te de coca e acclimatarci un pochino. Vediamo un mercatino e alcune donne che fanno a maglia. Proseguiamo lungo la strada e ci fermiamo ad un mirador dove c’è un lago e ne approfittiamo per acquistare una coperta di alpaca da una signora molto tipica.

Prima di arrivare a Puno, ci fermiamo a Juliaca per pranzare in un hotel lungo la strada. Il pranzo non è stato ottimo, ma la guida ci rassicura dicendo che è uno dei migliori che potevamo trovare lungo il tragitto. É una città per nulla turistica, con una concentrazione altissima di persone locali, sporca, confusionaria e con molto traffico.

Arriviamo a Puno nel primo pomeriggio e decidiamo di andare subito al nostro hotel Conde de Lemos Inn per riposare un pochino. Iniziamo a sentire qualche malessere dovuto all’altitudine.

Alle 17.00 usciamo per vedere la città e visitiamo la Catedral de Puno (ingresso libero). Ci incamminiamo nella via principale dove incontriamo casualmente una sfilata di gruppi folcloristici e bande locali, decisamente un bel benvenuto. Ci accorgiamo subito però che facciamo più fatica a respirare, abbiamo subito il fiatone e sentiamo qualche dolore alla testa.

Per la cena abbiamo prenotato alle 19.00 (come consigliato dalla guida) un tavolo al ristorante Mojsa, uno dei migliori della città. Il cibo è veramente ottimo e di buona qualità, purtroppo io inizio a sentire un po’ di mal di montagna e mangio mal volentieri. Il te di coca o le foglie di coca sono sconsigliate la sera poiché contengono principi adrenalinici che non ti fanno dormire per tutta la notte. Prendo quindi un’aspirina che mi aiuta la circolazione del sangue e vado a dormire.

Attenzione, durante la notte è consigliato bere una intera bottiglietta di acqua, e ve ne accorgerete subito, ne avrete bisogno, fate una buona scorta. La mancanza di ossigeno, vi farà seccare la bocca e la prima reazione per sollevare il fastidio è quella di bere. È fondamentale farlo per adattare il corpo alle altitudini.

Giorno 7° - Puno/Lago Titicaca

La partenza prevista per oggi è alle 09.00 ma alle 05.30 sono già sveglia. Non mi abituerò mai a questo fuso, ma la causa principale è che la sera andiamo a dormire sempre molto presto.

La nostra guida viene a prenderci fuori dall’hotel e ci porta in pullman al porto, dove abbiamo la nostra barca riservata per navigare il Lago Titicaca. La giornata sembra splendente, ci riempiamo di crema, ricordatevi che siete a circa 3.800m di altitudine e il sole è molto forte, e patiamo in direzione delle Isole Uros.

Ci impieghiamo circa 20 minuti per raggiungere la nostra isola, ma già durante il viaggio siamo meravigliati da tutto quello che abbiamo attorno. Uno spettacolo.

Scendiamo su una piccola isola dove sono presenti 5 famiglie, gli unici turisti qui siamo noi. Ci sediamo subito e ascoltiamo la spiegazione della nostra guida e del capo villaggio che ci raccontano come vivono e come vengono costruite le isole e le case. Davvero interessante, rimarrete a bocca aperta dalle intuizioni e dalla fantasia di questa cultura. A due a due ci fanno visitare le loro case, ci offrono un pane cucinato al momento e facciamo mille fotografie a tutto quello che ci circonda: oggetti, persone e case. I colori sono magnifici, i contrasti ancora di più, i vestiti maestosi e i sorrisi dei bambini spontanei. Ci fanno vedere il loro artigianato locale e acquistiamo alcuni souvenir per ricambiare la bellissima ospitalità.

Ne approfittiamo per fare un giro con la loro “Mercedes benz”, una imbarcazione costruita sulle isole per i loro spostamenti e ci facciamo lasciare nella principale Isola di Uros, dove sono presenti altri turisti, la fotografata scritta TITICACA e dove è possibile farsi mettere il timbro sul passaporto.

Attenzione, il sole è veramente forte e fa caldo, si sta volentieri in manica corta ma senza crema non dovete esporvi. Avevo le maniche lunghe e mi sono ustionata le mani. Durante il tragitto con la barca c’è molto vento, serve un bel maglione, ma sulle isole si sta bene anche con una maglietta leggera.

Sono le 12.00 ed è giunto il momento di tornare al porto, un po’ tristi perché tutti avremmo voluto che quel momento non finisse mai.

Ci facciamo portare dal nostro pullman in hotel, lasciamo lì le giacche e i souvenir e andiamo a pranzo da Tulipans, lungo la via principale. Prendiamo zuppe, pesce e pasta, non male e in linea con i prezzi degli altri ristoranti.

Alcuni tornano in camera a riposare, io ne approfitto per fare un po’ di shopping. Alle 16.30 ci ritroviamo tutti assieme per andare a visitare il mercato del sabato, operativo fino alle ore 18.00. Si trova vicino al porto, ci impieghiamo infatti una ventina di minuti per raggiungerlo, ma quando siamo lì purtroppo vediamo che non c’è quasi più nulla. Il perché? In cielo si stanno scatenando tuoni e lampi, il vento si è alzato e a breve inizierà a piovere. Andiamo con passo veloce nuovamente sulla via principale e dopo pochi minuti inizia a diluviare. Ci ripariamo all’interno di un bar dove ordiniamo tutti una cioccolata calda, ma che facciamo fatica a bere.

Alle 19.00 andiamo da La Casona, ristorante molto noto a Puno, dove è consigliato prenotare. Alcuni di noi tentano la pizza e devo dire non è male, assolutamente lontana dalla pizza italiana ma buona. Il cameriere Ernesto ha un gran da fare con tutta la gente e i gruppi presenti, ma un sorriso lo ha per tutti.

Alle 20.30 siamo già in camera pronti per dormire, altri invece sono rimasti in hall per fare 5 minuti di inalazioni con l’ossigeno, permettono un sonno migliore.

Giorno 8° - Puno/Cusco

Il programma prevedeva il ritrovo alle 07.00 ma la nostra guida ci chiede di anticipare di 10-15 minuti per aver un vantaggio rispetto a tutti gli altri gruppi all’interno dei siti che andremo a visitare lungo il tragitto.

Dopo 2 ore di strada ci fermiamo a Pukara per vedere il museo archeologico del periodo pre inca, ammiriamo la piazza e proviamo a degustare un caffè con la macina fatta proprio in zona. Proseguiamo e arriviamo a 4.335m dove si trova il passo che divide la regione di Puno con quella di Cuzco. Da qui si può ammirare un bellissimo ghiacciaio, ci sono i wc e di nuovo tantissimi mercatini dove si riesce a contrattare molto bene.

Ripartiamo e alle 12.00 siamo a pranzo in un ristorante a Raqchi dove il cibo è a buffet. La scelta è vasta e di buona qualità, assaggiamo varie pietanze.

Ci rimettiamo in viaggio ma solo dopo 5 minuti ci fermiamo per visitare il Parco Archeologico Raqchi (S20), qui la città è circondata da rovine Inca e visitiamo i resti del Tempio di Viracocha.

Dopo un’oretta e mezza di strada, dove il paesaggio si è fatto con molta più vegetazione, campi coltivati e case un pochino più rifinite, arriviamo a Andahuaylillaa dove c’è la Inglesia de San Pedro. Una chiesa riccamente decorata che ci ha lasciato a bocca aperta per i numerosi dipinti e l’oro presente. È davvero maestosa, una delle più belle chiese mai viste. Fermatevi a fare questa pausa, non ve ne pentirete.

Alle 17.00 circa siamo nel nostro hotel Munay Wasi Inn, a 5 minuti a piedi da Plaza De Armas. Ci facciamo una doccia e andiamo a cena. Abbiamo scelto il ristorante consigliato dalla Lonely Planet, La Bodega 138, a due passi dal centro. Abbiamo mangiato davvero bene, la pizza è squisita, la pasta ben cotta e anche la carne. Capiamo però che i prezzi sono decisamente diversi da tutte le altre città del Perù, molto più alti.

Giorno 9° - Cusco

Il tempo non è dei migliori e fa freddo.

Oggi rimaniamo qui per dedicarci alla visita della città assieme ad una guida. Appuntamento alle 09.00 in hall e andiamo a vedere il sito storico di Qorikancha direttamente in centro città (costo S15). Molto interessante e rispetto ad altri che visiteremo durante la giornata, è molto completo.

Prendiamo il bus privato e saliamo in alto per visitare Sacsaywaman, a piedi sarebbe stata un po’ lunga. Per entrare la guida ci informa che dobbiamo acquistare il Boleto Turistico a S130, che ci permette di entrare in svariati centri archeologici attorno alla città e a quelli presenti nella Valle Sacra. In questo centro, ci colpisce molto la tecnica di costruzione degli Inca, dove qui hanno fatto una costruzione con alcuni massi molto grandi, rispetto a tutti gli altri che abbiamo visto fino ad oggi in Perù. Facciamo alcune foto dal Mirador ma purtroppo ha iniziato a piovere abbastanza forte e la nebbia ricopre la città. Se avete piacere, vicino a questo punto, c’è un altro mirador dove c’è un Cristo Redentore a mani aperte, visibile anche dalla città.

Proseguiamo e visitiamo in quest’ordine Pucapucara, Tambomachay e Qenqo, tutti con diverse particolarità ma permettetemi di dire che dopo un po’ iniziavamo ad annoiarci.

Prima della fine della nostra visita guidata, sempre nella parte alta della città, ci fermiamo da Miapu, un negozio di prodotti tessili dove ci spiegano la differenza tra le varie tipologie di lana.

Alle 14.30 ci facciamo portare dalla nostra guida in un ristorante in centro, andiamo così all’Inkagrill, affacciato proprio sulla Plaza de Armas. Prendiamo tutti carne e hamburger, proviamo anche il caffè. Tutto molto buono ma il prezzo è molto alto a mio avviso, se negli altri ristoranti del Perù pagavamo per un pranzo 8€ circa a persona, qui siamo quasi a 20€, assolutamente fuori dagli standard.

Non piove più, ne approfittiamo per camminare attorno a Plaza de Armas, vediamo una processione di un funerale e colgo l’occasione per farmi pulire la scarpe per S10. Lasciamo la visita alla chiesa e alla cattedrale per venerdì.

Camminiamo in direzione Plaza de San Francesco e notiamo subito un parrucchiere per uomo, così alcuni di noi ne approfittano per tagliare capelli e barba (S20 a testa, ottimo prezzo). Torniamo verso Plaza De Armas, beviamo una cioccolata calda da Starbucks e percorriamo la via parallela a Av. El Sol per tornare in albergo. Sono le 18.00, riposiamo due orette in camera e andiamo a cena. Non avendo molta fame, troviamo in internet un ristorante specializzato in minestre, stufati e zuppe. Ci andiamo. Così, dopo una decina di minuti raggiungiamo Inkazuela, all’apparenza molto buio e alternativo ma i piatti davvero ottimi e prezzi onesti.

Giorno 10° - Rainbow Mountain

La sveglia è nel bel mezzo della notte, alle 04.45 siamo svegli per preparaci alla giornata di oggi. Andremo alle Rainbow Mountain di Palcoyo. Il programma iniziale prevedeva la visita alle montagne di Vinicunca, ma tutti ce lo hanno sconsigliato per la fatica del percorso e per la massa di gente presente. Il sentiero poi è delimitato da una corda e rende tutto meno naturale e mistico.

Dopo un’oretta di viaggio, alla fine della strada principale, ci fermiamo in un ristorante a fare colazione. Proseguiamo e ad un bivio iniziamo a salire per un’ora e mezza circa su una strada sterrata. Il pulmino arranca a causa della strada molto stretta, con i burroni ai lati e i sassi in strada. Il panorama che vediamo però è fantastico: l’acqua del fiume è rossa, i prati di un verde intenso e i cosiddetti cammelli del Perù pascolano attorno alla strada. A mano a mano che ci alziamo però vediamo lasciar spazio al bianco della neve che ricopre quasi tutto.

Arriviamo con il bus a 4.700m di altitudine, ci sono solamente due macchine nel parcheggio e sono le 10.00 di mattina. Mastichiamo un po’ di foglie di coca e partiamo. Fa freschino, ma appena esce il sole si sta bene. Assolutamente bisogna avere: scarpe da montagna in goretex, crema solare, occhiali da sole, berretto e giacca invernale.

Già dal parcheggio è possibile vedere una delle tante montagne colorate attorno a noi. La neve piano piano si scioglie e i colori escono più intensi che mai. Se qualcuno non dovesse sentirsela di percorrere il tratto a piedi (comunque semplice), già qui ha un ottimo panorama.

Camminiamo e dopo una cinquantina di minuti e 200 metri di dislivello arriviamo al punto più alto e panoramico, abbiamo raggiunto i 4.900m. Iniziamo a fare mille fotografie, i colori sono ovunque attorno a noi e fanno da contrasto al bianco della neve. Davvero una grande soddisfazione arrivare fino qui.

Il sentiero ormai, diventato molto paludoso, è quasi pericoloso, bisogna stare attenti. Durante il rientro abbiamo incontrato solamente una cinquantina di persone salire (leggenda narra che a Vinicunca ci sono al giorno più di 2.000 persone) e alcuni erano con scarpe leggere come le espadrillas!

Scendiamo e rinizia a nevicare, siamo stati davvero fortunati.

Ripercorriamo la strada tortuosa dell’andata e ci fermiamo a pranzo nello stesso punto dove abbiamo fatto colazione questa mattina. Facciamo nuovamente due ore di strada e arriviamo in hotel, sono le 17.00.

Ci facciamo una doccia e alle 19.00 usciamo per cena. Oggi ci meritiamo di andare al ristorante Cicciolina, il numero uno di Cusco. Non abbiamo prenotato ma troviamo comunque posto. Un ristorante elegante e raffinato. Lo notiamo subito anche dal menu, piatti molto ricercati ma semplici. Davvero tutto ottimo. Proviamo anche i dolci, confermando la scelta del ristornate. Paghiamo circa 24€ a testa, per il Perù un pochino alto ma se confrontato con i nostri ristoranti italiani, prezzo onestissimo.

Giorno 11° - Cuzco/Valle Sacra

Questa mattina dobbiamo preparare zaini e borsoni per la nostra notte ad Aguas Calientes, poiché non è consentito portare in treno valige, o meglio, è necessario pagare un biglietto supplementare in base al peso.

Alle 8 siamo in viaggio e dopo un’oretta raggiungiamo Chinchero. Andiamo subito a visitare il centro tessile Miguelito, dove ci fanno vedere la lavorazione della lana di alpaca, come la puliscono, con quali prodotti naturali ottengono i vari colori e infine come riescono a creare le varie texture. Veramente interessante! Non credevo ai miei occhi, per esempio il colore rosso riescono a crearlo grazie ad un parassita bianco presente sulle foglie di aloe.

Proseguiamo il nostro tour a piedi per le strade del paesino, dove sono presenti all’interno delle case molti mercatini, è un posto davvero tranquillo e piacevole da passeggiare. Raggiungiamo il parco archeologico dove vediamo un sito Inca (ingresso con boleto turistico).

Torniamo in bus e andiamo a Pisaq, sono ormai le 12 e la fame inizia a farsi sentire. La guida ci porta al ristorante Cucharo De Palo affacciato direttamente sulla piazza, mangiamo piatti molto semplici ma buoni. Nella piazza è presente un mercato di artigianato, ottimi prezzi e buona qualità delle cose. Se volete fare acquisti vi conviene farli qui.

Proseguiamo e andiamo alle Rovine di Pisac, dove la cosa più spettacolare sono i terrazzamenti coltivati e le tombe Inca depositate all’interno di buchi nella montagna.

Raggiungiamo Ollantaytambo, facciamo una passeggiata con la guida per le vie del paese e poi siamo liberi un’ora. Ne approfittiamo per fare merenda, non sappiamo a che ora riusciremo a cenare questa sera.

Il treno per Aguas Calientes parte alle 19.04 ma alle 18.34 dobbiamo già essere in stazione (biglietto al costo di 55€). Vediamo subito un cartellone che indica un peso massimo dello zaino di 5 kg a persona, siamo preoccupati di essere fuori con le misure. Sapevamo che non potevamo portare valige ma ignoravamo il fatto del peso. Facciamo la fila per la porta d’accesso dove ci vengono controllati biglietti e passaporti ma nessuno fa caso ai bagagli. Saliamo sul treno e vediamo mille persone emozionate ed entusiaste per questa avventura, sembra veramente di entrare in uno di quei film dove le persone aspettano il treno per raggiungere una nuova vita.

Purtroppo il viaggio lo facciamo che fuori è buio, non possiamo ammirare le meraviglie attorno a noi.

Arrivati a destinazione alle 20.50, troviamo il receptionist dell’hotel Terrazas del Inca ad aspettarci in stazione. Lo raggiungiamo in 5 minuti a piedi lungo la via in salita del paese. Le camere dell’hotel sono molto semplici ma il problema è l’umidità presente, siamo vicinissimi al fiume e le lenzuola sono umide. Ci consigliano subito di cospargere il nostro corpo con repellente per le zanzare. Andiamo velocemente a cena e ci imbattiamo nella prima trappola per turisti. Alle 23 siamo finalmente a letto.

Giorno 12° - Machu Picchu

Oggi è il grande giorno, sognato e atteso da una vita.

L’ingresso al sito è dalle ore 06.00, ciò significa che siamo liberi di entrare fino alle 10.00. Siamo tutti convinti di salire in cima alla vetta a piedi e non prendere nessun bus.

Alle 05.30, dopo una breve e veloce colazione, siamo in partenza! Le solite raccomandazioni: repellente per le zanzare, tanta acqua, poncho per l’acqua e una maglia, non serve la giacca, fa abbastanza caldo.

Scendiamo lungo la via del paese seguendo il fiume, ad un certo punto la strada diventa sterrata e all’interno di un bosco. Il percorso è di circa 2 km e ci impieghiamo una trentina di minuti, arriviamo così al primo controllo biglietti/passaporti. Da qui attraversiamo il famoso ponte e inizia la salita. 400 m di dislivello in 2 km di lunghezza, percorrendo solamente scalini all’interno della foresta. L’umidità è alle stelle, pensate che la macchina fotografica si è completamente appannata e il nostro corpo si è affaticato molto più velocemente. Arriviamo in cima dopo 2 ore circa, stanchi e un pochino provati, ma la nostra guida ci sta già aspettando fuori dai tornelli.

Esibiamo passaporto e biglietto, sono le 07.40, abbiamo 4 ore di tempo per stare all’interno. Il tour con la guida dura circa 2 ore ed è obbligatorio un senso unico per il percorso. La prima parte tocca i due punti panoramici dove vengono scattate le più famose fotografie di Machu Picchu. C’è un po’ di coda per catturare lo scatto perfetto, purtroppo bisogna accelerare i tempi e rubare solamente la foto ricordo. Mi sarebbe piaciuto sedermi, stare in silenzio, osservare e ammirare questa meraviglia, tanto attesa e tanto sperata. Invece no, bisogna proseguire e essere rapidi. Ci sono gli addetti del sito che quando vedono qualcuno fermarsi troppo in un posto dove può creare coda, lo invitano a proseguire.

Ci fermiamo assieme alla nostra guida nel prato nei pressi della casa del guardiano e qui riceviamo tutte le spiegazioni sulla magia di Machu Picchu. Posso ora dire che gli Inca erano str**** ma fottutamente intelligenti, perdonatemi queste parole ma rende in maniera perfetta il concetto.

Continuiamo ad attraversare le vie e gli spazi aperti, fino ad arrivare all’altare sacro. Qui la nostra guida ci abbandona e abbiamo del tempo libero, ma purtroppo non è possibile tornare indietro, l’unica possibilità è quella di proseguire lungo il percorso obbligatorio. Così facciamo. Ci perdiamo un po’ nelle vie, fotografiamo i famosi lama utili al sito per mangiare l’erba presente ed usciamo. Sono le ore 11.00. Ci mettiamo prima in coda per fare il timbro sul nostro passaporto e poi per prendere l’autobus per la discesa. Il costo del biglietto è di S12 ed è possibile acquistarlo direttamente lì. I bus sono ogni 5 minuti circa, riescono a smaltire tranquillamente la coda, almeno in questo periodo dell’anno.

Dopo aver percorso una strada di montagna per 25 minuti, arriviamo nel centro ad Aguas Calientes, dove leggiamo esserci un buon ristorante lungo i binari. Arriviamo così a Cafe Inkaterra, beviamo subito qualcosa per riprendere i liquidi persi e ordiamo il pranzo. I prezzi sono molto alti, ma la qualità del cibo buona, ne approfittiamo per provare la specialità della casa: lomo saltando.

Torniamo in hotel per prendere i borsoni, riposiamo un pochino, facciamo due passi nelle bancarelle e alle 15.18 siamo pronti per salire in treno. Con partenza alle ore 15.48, arriviamo a Urubamba alle 18.30 circa, dove al capolinea del treno abbiamo un bus privato che ci aspetta per ritornare a Cusco (il costo del treno andata e ritorno è di 125€). Durante il tragitto mi accorgo di alcune capsule sospese sulla montagna, mi viene subito in mente che qui si trova il famoso hotel Skylodge.

Arriviamo in hotel stanchissimi ma affamati, decidiamo di tornare così a La Bodega per mangiare tutti un piatto di pasta all’arrabbiata.

Giorno 13° - Cusco

Stanchi ancora dalla giornata intensa di ieri, oggi dormiamo fino alle 09.00 concedendoci un sano riposo.

Poco più tardi partiamo per andare a visitare il Mercado San Pedro, così attraversiamo tutte e tre le piazze principali partendo da Plaza De Armas, Plaza Kusipata e Plaza San Francesco. Dopo una quadra si trova il mercato, ci sono già alcune bancarelle con i consueti souvenir all’esterno ma all’interno si trovano anche banchetti di frutta, carne e pesce. Attenzione, alcune volte l’odore è molto forte!

Torniamo poi in direzione Plaza De Armas e visitiamo la Cattedrale al costo di S25 a testa. È formata da tre chiese e sono tutte molto belle, merita la visita.

All’uscita veniamo invasi da “butta dentro” dei ristorante, sono invasivi e fastidiosi. Così per ripicca decidiamo di andare da Mc Donald’s, proprio a fianco della chiesa.

Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping, al riposo e a preparare la valigia. Un consiglio: a Cusco i negozi di souvenir sono tutti uguali, nelle altre città si differenziavano almeno per qualche prodotto, ma soprattutto sono molto più cari.

La sera optiamo per il ristorante A Mi Manera locato nello stesso palazzo di Cicciolina. Troviamo posto, il menu non è corposo ma la scelta è abbondante. Ordino dei ravioli alla patata dolce e un bicchiere di vino prodotto a Ica, vi dico solo che ho fatto scarpetta. Tutto delizioso, pure i dolci, abbiamo pagato 25€ a testa.

Ultimo giro nei negozi di souvenir e tutti a letto.

Giorno 14° e 15° - Cusco/Italia

La sveglia è alle 03.50 di notte, alle 04.20 abbiamo il nostro transfer per l’aeroporto di Cusco. Alle 06.50 abbiamo il volo Latam per Lima. Atterrati, andiamo al ritiro bagagli ed effettuiamo le operazioni di check-in per i voli internazionali. Alle 12.30 parte l’aereo per Madrid, undici ore e mezza di volo ci permettono di atterrare alle 06.30 di mattina, ora locale.

A Madrid dobbiamo prendere come sempre il treno interno all’aeroporto per cambiare terminal e questo ci fa perdere un bel po’ di tempo. Facciamo shopping al Duty Free e da Zara e alle 09.30 ci imbarchiamo sull’ultimo volo di questa vacanza.

Consigli:

·     Dedicherei a Lima una giornata intera, metà per visitare il centro città con il cambio della guardia al Palazzo del Governo e il pomeriggio per vedere i quartieri di Miraflores e Barranco.

·     Paracas e Inca sono città meno turistiche rispetto ad Arequipa, Puno e Cuzco, lo noterete dal livello dei servizi offerti dalla città.

·     Per fare fotografie alla gente locale e per andare in bagno nella maggior parte dei posti viene richiesto il compenso di 1 SOL, e il resto non ve lo danno! Preparate sempre monete.

·     Nei mercatini potete contrattare senza rimorsi, si riesce ad arrivare quasi sempre a metà del prezzo iniziale.

·     Per acquistare souvenir vi sconsiglio Cusco, è molto cara, nelle altre città i prezzi sono più bassi e si riesce a contrattare meglio. Arequipa forse la città migliore.

·     Non sottovalutate l’altitudine e la potenza del sole.

Per qualsiasi altro dubbio, segnalazione, chiarimento, consiglio o valutazione, SCRIVETEMI! 

30/11/2019


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Blog di 

Sabrina Del Favero

#walkingaround

Contattami: info@walkingaround.net

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